Il giovane cadetto era appena rientrato da una missione di addestramento che aveva dimostrato essere più ostica del previsto. Malgrado la sua dedizione e l’impegno profuso, i risultati ottenuti non erano stati all’altezza delle aspettative, del suo istruttore e di sé stesso. Senza più slancio e smarrito, il ragazzo vagava senza meta per la base quando il Comandante di Stormo lo fece chiamare a rapporto. Si aspettava già una bella lavata di testa ed invece fu accolto con grande calore da quel pilota anziano che a buon diritto anagrafico avrebbe potuto essere suo padre.
“Non perda il morale” gli disse il Comandante. “Tutti noi abbiamo passato momenti difficili durante la formazione, ma è da lì che si impara”. Con un gesto rapido si alzò dalla sedia e andò a prendere una maglietta dalla sua cassettiera. A tratti decisi con un pennarello vi scrisse qualcosa e la consegnò con un sorriso al giovane pilota.
“Le lascio un promemoria” disse il Comandante con un sospiro che valeva mille ricordi.
“Questa è una mia vecchia maglia, sarà vecchia ma è ancora resistente. Le parole scritte sopra sono per noi dell’Aeronautica Italiana e per tutti i piloti Italiani un simbolo di coraggio, di determinazione e di appartenenza. Il “Gheregheghez” è il nostro grido di guerra, e lo ricordi sempre, il nostro fiammifero nei momenti bui. La porti sempre con lei, e si ricordi che ora è parte di una grande famiglia, pronta a sostenerla in ogni circostanza”.
Accettò quello strano regalo con gratitudine e si sentì subito meglio. Aveva capito di non essere solo, che c’era qualcuno che gli credeva e gli stava vicino.
Negli anni che seguirono cambiarono le assegnazioni, i reparti di appartenenza ed infine arrivò anche per chi che era stato un tempo un giovane cadetto il momento del congedo. Ma anche allora, indossando dopo tanti anni quella vecchia maglia con una scritta sbiadita dal tempo, sentiva sempre di portare con sé, indelebile, quel senso di appartenenza all’Aeronautica italiana. Mille e mille volte da quel giorno aveva lanciato insieme agli altri piloti ed in onore del suo vecchio Comandante quel selvaggio grido di guerra:“Gheregheghez Ghez Ghez Ghez!”

Gheregheghez Squadratlantica