E’ il 7 maggio 1976. La sera prima, intorno alle 21, una potente scossa di terremoto investe il nord Italia devastando gran parte del Friuli Venezia Giulia. I friulani lo chiameranno Orcolat, l’orco, ed è uno dei peggiori eventi sismici che abbiano colpito l’Italia nell’ultimo secolo.
Alla base di Villafranca, sede della 3A aerobrigata della Aeronautica Militare Italiana, viene preparato in tutta fretta un vecchio RF-84F da ricognizione tattica; le sue sofisticate apparecchiature aerofotografiche e la sua bassa velocità gli permetteranno di effettuare meglio dei nuovi RF-104G una mappatura fotografica del territorio a nord di Udine, dove è stato individuato l’epicentro del sisma, per scoprire se si siano verificati importanti modificazioni della morfologia del territorio.
Ciò che scoprono gli specialisti addetti all’analisi delle immagini riportate dalla ricognizione aerea è sbalorditivo: a ridosso del monte San Simeone si è spalancata una voragine di proporzioni colossali e ciò che sembra essere la volta collassata di una enorme struttura artificiale è ora pienamente visibile.
Da Udine parte immediatamente un reparto dell’Esercito, il suo compito è quello di isolare e presidiare la zona, si teme infatti che la struttura sia una installazione militare della seconda guerra mondiale, non censita nei registri dell’epoca e rimasta isolata e sconosciuta per oltre trent’anni. Il rapporto via radio che arriva al comando conferma l’ipotesi descrivendo un enorme hangar sotterraneo nel ventre del quale file di aeroplani da combattimento perfettamente allineati attendevano nel buio e nel silenzio, pronti ad entrare in azione. (continua)
It’s May 7, 1976. The night before, around 9 PM, a powerful earthquake hit northern Italy devastating a big part of Friuli Venezia Giulia region. The Friuli people will call it “Orcolat”, the ogre, and it is one of the worst seismic events that have hit Italy in the last century.
At the air base of Villafranca (VR), nest of the 3A aerobrigata of the Italian Air Force, is readied up an old RF-84F for tactical reconnaissance; its sophisticated aerial photographic equipment and its low speed will allow it to perform better than the new RF-104Gs a photographic mapping of the territory at north of Udine, epicentre of the earthquake. It’s task is to find out if there have been major changes in the morphology of the territory.
What the analysis of the images reported by aerial reconnaissance discover is astounding: close to Mountain San Simeone a big hole has been opened and what seems to be the collapse of an enormous artificial structure is now fully visible.
An army detachment is immediately sent in place, to isolate and garrison the area, it is feared that the structure could be a military installation of the Second World War, not mentioned in the records of the time and then remained unknown for over thirty years. The radio report that arrives at the command confirms the hypothesis by describing a huge underground hangar in the belly of which rows of perfectly lined up fighter planes waited in darkness and silence, ready to enter into action. (to be continued)
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3 Comments
Fantasy or real?!? : no more news about...
Interessante avete sollevato grande interesse e curiosità ma ......come continua ?
... e poi?
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